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A meno di non dover farsi male…

… pare che l’altra squadra di Milano sia in dirittura d’arrivo per il suo 18° scudetto. Allo stato attuale gli mancano (a loro) 7 punti da fare in 5 partite, compresa quella di stasera: con l’Inter a 66 e che può arrivare al massimo a 78, loro, a 71, anche se arrivano a pari punti con noi vincono per lo scontro diretto. Per cui, 7 punti in 5 partite (a Brescia, a Roma chez Roma e a Udine; in casa con Bologna e Cagliari) sono più che fattibili, al di là del valore dell’avversario e al di là del tipo di partita che dovranno affrontare.

Per quanto ci riguarda, oggi siamo stati un po’ così, poco penalizzati da un rigore che c’era (la palla è passata anche se JC l’ha toccata); siamo stati graziati da una difesa laziale che ci ha regalato il secondo gol, dalla traversa, e dalla idiozia del loro capitano, che s’è fatto buttare fuori per un calcio a Nagatomo. Ma è una squadra che non ne ha più: non ne ha più mentalmente, non ha voglia, non ha fisico. Cerca di tirare fino in fondo le partite proprio perché durano 90′. È una squadra che non mette la propria determinazione quando serve (a parte il gol di Wesley di oggi che ci faceva momentaneamente pareggiare con un uomo in meno, non ho visto particolari reazioni). È una squadra che nostro malgrado si deve affidare a un Ranocchia che a lungo andare non si è rivelato all’altezza: saranno le ginocchia, sarà l’esperienza, ma non si può fare un errore dopo l’altro (l’andata contro lo Schalke insegna – speriamo).

Per il resto, ricordiamoci che questa squadra ha vinto 14 titoli da quel 15 di giugno del 2005, alla media di 3 coppe l’anno, media vertiginosamente elevatasi del corso dell’anno domini 2010, nel quale abbiamo visto cose che non si vedevano da decenni.

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