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“Up in arms!” – Molto arrabbiati

Colin Woodard, ricercatore del TUFTS, un complesso universitario di Medford (area urbana di Boston), si è cimentato nella suddivisione del continente nordamericano in zone concernenti l’attitudine al voto e al comportamento sociale degli abitanti. Woodard ha preso in considerazione soprattutto le variabili riguardanti l’accettazione o meno da parte della popolazione dell’influenza del governo federale e le inclinazioni locali ad accogliere l’ingerenza di Washington nelle questioni regionali, principalmente per quel che riguarda l’utilizzo delle armi e della difesa personale.

La ricerca ha prodotto delle nations, parola che nella sua accezione inglese indica un folto gruppo di persone accomunate da tradizioni culturali, comportamenti, credenze; insomma un popolo, come può essere quello indiano dei Nativi, fino a quello più folcloristico e artefatto di un gruppo di tifosi di una squadra (la Red Sox Nation è il “popolo” dei tifosi della squadra bostoniana di baseball). Così Woodard ne ha trovate undici, dalla costa atlantica a quella del Pacifico, dai boschi canadesi al confine con il Messico. Woodard sostiene che la famosa mobilità dei cittadini statunitensi abbia rafforzato le differenze regionali anziché indebolirle, poiché infatti le persone, spostandosi, hanno accentuato la propria voglia di inserirsi in contesti sociali nuovi, più adatti alle proprie personalità, alla ricerca di persone e luoghi affini alle proprie capacità, ideali, modi di pensare.

Il risultato che ne è venuto fuori è una mappa suddivisa in undici macroregioni, all’interno delle quali si trovano gli stati dell’Unione, alcuni nella loro intera estensione, altri addirittura ripartiti in massimo tre colori, ognuno rappresentante una differente nation, cosicché il Texas o il Nord Dakota si trovano divisi in tre parti, con sostanzialmente tre modi di vedere e concepire la vita.

Lo scopo principale della ricerca è comunque quello di identificare ogni nation con il modo di pensare in merito all’uso della violenza nella difesa dei diritti personali, tema che negli USA è molto dibattuto e che nella metà degli stati (23 su 50) è contemplato nelle leggi statali dalla cosiddetta stand-your-ground law, una particolare norma che consente di difendersi, fino a uccidere, quando è palese che la propria vita o quella degli altri sia in pericolo, legge che per altro è definita dai suoi oppositori come “shoot first law”, ossia la “legge spara prima” (che qualcun altro spari a te). Così le differenze culturali e di pensiero in tal senso sono accentuate in direzione nord-sud, come a confermare un dato che traspare dai dibattiti in merito: fra le divisioni nei cinquanta stai dell’Unione quella sul tema della violenza è una delle più nette e sarà sempre difficile raggiungere un consenso comune.

La suddivisione che Woodard compie va oltre la tradizionale ripartizione delle regioni statunitensi basata sulla conformazione del territorio: Northeast, Midwest, Southeast, Southwest e Northwest vengono ripensate e parzialmente riformate prendendo in considerazione le attitudini locali.

Il dibattito sul possesso di armi e sulla conseguenza devastante di questo diritto si è acuito soprattutto dopo i recenti fatti di cronaca che hanno toccato varie parti del paese: Newtown, Zimmermann, Tzarnaev nella sua fuga dopo l’attentato alla maratona di Boston e altri episodi cruenti hanno rimesso in primo piano la questione. Anche i numeri relativi alle statistiche sulle aggressioni non aiutano i più violenti. Il tasso di violenza in USA è molto più alto di altri paesi urbanizzati, o popolati in prevalenza da cacciatori (molte zone boschive di Canada, Finlandia o Svezia) o molto popolati come il Giappone o la Germania, dove quindi a maggior esposizione potenziale di atti violenti, questi sono in realtà in numero nettamente minore rispetto all’Unione.

C’è un altro fattore che pare regolare l’attitudine alla violenza, sempre secondo Woodard: il bagaglio storico-culturale degli abitanti di ogni regione presa in esame. Ciò che c’è oggi è in parte conseguenza di quanto c’è stato negli ultimi quattrocento anni. È chiaro che le differenze di pensiero non sono basate sulle singole persone, ma su una scala macroregionale, dove la tolleranza verso atti violenti è sostanzialmente maggiore rispetto ad altre parti del paese. Basti pensare alle eccezioni: due stati con la stand-your-ground law sono al nord; i neri aggrediscono e muoiono più dei bianchi e tuttavia la maggior parte dei delitti di colore accadono al nord o al sud in città a prevalenza bianca. Questo a dimostrare che esiste comunque ogni particolarità che impedisce di identificare ogni singola persona con la propria nations, mentre vengono prese in considerazione le attitudini collettive.

La prima nation catalogata da Woodard è stata denominata YANKEEDOM raccoglie il New England, attraversa gli stati confinanti con il Canada, quelli della regione dei Grandi Laghi fino a lambire le parti orientali di Nord e Sud Dakota. Lo Yankeedom, sul quale si sono stabiliti i primi Puritani, è una zona dove è sempre stata enfatizzata la civilizzazione dei popoli tramite l’ingegneria sociale, la preservazione del bene comune e l’importanza dell’assimilazione degli stranieri. L’educazione, l’avanzamento intellettuale, la partecipazione attiva alla vita pubblica e politica e ad altre attività del governo sono state sempre premiate, così come il governo stesso è sempre stato visto come uno scudo a protezione dell’avidità dell’aristocrazia o dell’eccesso di aspiranti tiranni.

La NEW NETHERLAND, coincide grosso modo con l’agglomerato urbano di New York City, alcune contee meridionali del Connecticut e alcune contee settentrionali dello stato del New Jersey. Fondata dagli olandesi quando l’Olanda era una delle società occidentali più evolute, ha sempre avuto una vocazione commerciale e materialistica. In essa hanno sempre convissuto la profonda tolleranza per la diversità etnica e religiosa, per la libertà di inchiesta e di coscienza, con la pesante attitudine al commercio, che ha costituito un magnete per i migranti europei, in fuga dalla povertà economica, ma anche dalle persecuzioni culturali e religiose. New Netherland e Yankeedom trovano una forte alleanza nella difesa delle pubbliche istituzioni.

Le MIDLANDS si estendono nella fascia a sud dello Yankeedom e comprendono il New Jersey, attraversano il centro della Pennsylvania, del Maryland, dell’Ohio, le parti orientali del Nebraska, del Kansas, il nord del Missouri, dell’Oklahoma e del Texas. Qui furono i Quaccheri ad avere il primo monopolio del territorio e la loro credenza sulla genuinità dell’uomo della middle class si fa sentire tutt’ora: il lavoro duro per la propria sopravvivenza cozza con l’intervento del governo federale nelle faccende regionali. Un mosaico etnico di tedeschi, britannici, di sostanziale impronta calvinista, condivide con lo Yankeedom la convinzione che la società può funzionare solo se organizzata, rifiutando tuttavia l’idea che una centralità governativa possa avanzare delle proposte.

Il TIDEWATER si trova a sud della New Netherland, sulle coste atlantiche che vanno dal Maryland centrale, attraversano il settentrione della Carolina del Sud e toccano il Delaware. Qui l’origine degli intenti dei coloni era una società semifeudale che riprendesse il modello lasciatosi alle spalle dagli emigrati inglesi. La classe contadina ha vincolato fortemente i servitori fino a creare una classe di schiavi. Così si sono sviluppati sentimenti come il profondo rispetto per l’autorità e per la tradizione, o la sensazione che non tutte le persone fossero idonee alla partecipazione attiva della vita politica pubblica. Potente nel XVIII secolo, ha successivamente perso smalto con l’espansione della Greater Appalachia e l’influenza sempre più potente del District of Columbia.

GREATER APPALACHIA. È la regione che si estende nella parte centro-sudorientale degli USA e tocca la Pennsylvania, Kentucky, Tennesse, nord di Alabama e Georgia, dell’Arkansas, come alcune contee del New Mexico. Qui i coloni fuggiti dall’Irlanda del Nord, dalla Scozia dal nord dell’Inghilterra si sono stabiliti e hanno dato vita alla zona più stereotipata. Ridicolizzati da scrittori e sceneggiatori nel corso degli anni, gli hillbillies (buzzurri) e rednecks (colli rossi, per via dell’abbronzatura alla base del capo data dal lavoro nei campi), con cui sono dispregiativamente appellati i contadini bianchi, poveri, bigotti e ineducati. Almeno nell’immaginario comune. In queste zone la cultura della diffidenza nei confronti del vicino è fortissima: egli è visto sempre in subbuglio, inquieto, foriero di disordini, che la gente non vede di buon occhio perché possono sovvertire la sovranità personale e la libertà individuale. Sempre sospettosi dell’aristocrazia, sia essa terriera o culturale, oppure quella sociale tipica degli Yankee, la Greater Appalachia si è sempre difesa da ogni minaccia per la propria libertà. Dalla guerra civile in poi e soprattutto durante l’attività sociale degli anni ’60 del ventesimo secolo, si è rafforzato il sodalizio  con il DEEP SOUTH, soprattutto a livello politico contro le decisioni del governo federale.

Dal canto suo, il DEEP SOUTH si è sempre contraddistinto come una società schiavistica, patria del repubblicanesimo classico modellato sulla convinzione che la democrazia debba essere appannaggio di pochi. Il cuore della Georgia, dell’Alabama, del Mississippi, il nord della Louisiana o le contee orientali del Texas hanno basato la propria struttura sociale su un sistema di caste che tuttavia è stato eroso dall’esterno. In questa regione si continua a lottare contro il potere federale, contro le tasse sul capitale o sulle rendite, fino al contrasto delle regolamentazioni del consumo.

EL NORTE. È la fascia di confine con il Messico, del quale prende la zona nord a ridosso del confine, nonché il Texas sudoccidentale, il New Mexico centrale, il sud dell’Arizona e della California. Questa regione, lontana da Città del Messico quanto da Madrid, ha visto il connubio fra le culture ispanica e americana, dando vita a caratteristiche proprie dei norteños, quali l’orgoglio per l’autosufficienza, l’indipendenza, la grande volontà nel lavoro. In questa regione si sono manifestate, sempre secondo Woodard, moti culturali vicini al secessionismo, sia dalla parte messicana, sia da quella americana.

La costa pacifica e le contee orientali di Washington, Oregon, California e di nuovo su in Alaska sono state ribattezzate come LEFT COAST. Originariamente colonizzata dagli emigrati dal New England (mercanti, missionari e boscaioli) e dagli “Appalachiani” centroccidentali (contadini, cercatori d’oro, commercianti di pelli), la regione voleva essere il “New England del Pacifico”, ma l’ibrido fra la cultura Yankee e l’autocompiacimento della Greater Appalachia ha dato vita a un’imitazione della costa atlantica, con la quale tuttavia questa regione dialoga volentieri.

Questo scambio è visto con diffidenza dal FAR WEST, zona vastissima che comprende gli stati che dal Canada scendono fino all’Arizona attraverso il Nevada, il Colorado, il Wyoming, lo Utah, l’Idaho, il Montana. Qui la fanno da padrone gli elementi ambientali: zona alta e secca, chi si è stabilito qui è stato fermato e scoraggiato dal territorio nel continuare la propria strada verso il Pacifico. La maggior parte delle attività di questa zona sono controllate da New York, Washington D.C., Chicago, Boston o San Francisco o dal governo federale. Ciò ha causato una sorta di risentimento negli abitanti all’indirizzo delle multinazionali, accusate di voler sfruttare il territorio e di aver causato in un certo senso la dipendenza economica della regione dal resto del paese. I senatori di queste parti lottano da sempre contro i grandi trust dell’industria.

Il sud della Louisiana e il Canada sudorientale costituiscono la NEW FRANCE, una sorta di matrimonio culturale fra la vecchia Francia aristocratica e le tradizioni indigene dei Nativi. Qui vige un’altissima valorizzazione della liberalità, tolleranza nei confronti del diverso, disponibilità al coinvolgimento del governo negli affari locali. L’influenza francese è più forte in Canada, dove il multiculturalismo transalpino e il consenso negoziato sono custoditi come un tesoro.

Infine, nel Canada centrale Woodard ha collocato la FIRST NATION, popolata dai Nativi americani che non hanno mai voluto cedere le loro terre, nemmeno dietro un accordo formale, e hanno mantenuto pratiche culturali e conoscenze con le quali sono stati in grado di vivere in questa regione ostile con le loro proprie forze. Questo reclama la propria sovranità, guardando all’autonomia conquistata dall’Alaska come principio di una piena indipendenza, anche amministrativa. Il territorio della Firs Nation è vasto quasi quanto gli USA, ma la popolazione è minore di 300.000 unità, la maggior parte di cui vive nelle regioni canadesi al di fuori di questa nation.

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