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Brittany Maynard non morirà sabato

Brittany Maynard è una ragazza di 29 anni alla quale il primo di gennaio del 2014 è stato diagnosticato un tumore al cervello. Dopo la diagnosi, a Brittany levano una parte del cranio, e subisce anche la parziale resezione del lobo temporale, quella parte di cervello che include i centri nervosi deputati alla comprensione del linguaggio e alla memoria. In aprile i medici le dicono che le rimangono solo sei mesi di vita.

Brittany Maynard è diventata nota per aver fatto conoscere la sua storia fissando la data della propria morte, ovvero sabato 1 novembre, due giorni dopo il compleanno di Dan, l’uomo che ha sposato meno di due anni fa, e che le sta vicino, anche per la decisione presa, cioè di aderire al ‘Dying with Dignity Act’, una legge che negli Stati Uniti è presente in cinque stati: l’Oregon, il Nuovo Messico, il Montana, il Vermont e lo stato di Washington, e che permette di farsi prescrivere una dose letale di barbiturici e ingerirla.
Visto che lei è californiana, per avere la prescrizione legale ha dovuto trasferire la propria vita in Oregon. Ha cambiato residenza, ha comprato una nuova casa, ha rifatto la patente e si è iscritta alle liste elettorali di Portland, dove adesso vive.

La Legge per morire dignitosamente (‘Dying with Dignity Act’) è presente in Oregon dal 1997. In diciassette anni ci sono state 1173 prescrizioni e 752 persone – il 64% dei richiedenti – hanno firmato il foglio per poter assumere i farmaci. La legge prevede che un adulto malato terminale e consenziente possa richiedere il trattamento, e assumerlo fin quando non decide di firmare per esteso la richiesta. Nessun medico può tra l’altro essere obbligato a prescrivere i barbiturici. Così la prescrizione diventa valida solo se il malato assume effettivamente il farmaco, secondo la propria volontà.

I dati dell’ente governativo per la salute dell’Oregon (Oregon Health Authority) riportano che nel 2013 ci sono state 122 prescrizioni che 71 persone hanno deciso di rendere effettive. Di queste 71 persone, il 69% aveva oltre 65 anni; l’età media era di 71 ani; il 94% era bianco, il 53% aveva una laurea e il 64% è arrivato a questa decisione con il cancro.
Fra i primi tre motivi della scelta estrema, la perdita di autonomia, la sempre minore abilità a fare le cose di tutti i giorni e la perdita della dignità sono state le cause che hanno portato queste persone a scegliere di aderire al DWDA.
Poiché questo tipo di morte non è considerato dalla legge un suicidio, in teoria le assicurazioni mediche dovrebbero coprire le spese per la prescrizione e per l’acquisto dei medicinali.
Tecnicamente questo tipo di morte non è considerato come eutanasia, che è illegale in tutti gli States e sostanzialmente prevede che non sia l’interessato a somministrarsi la dose letale, fatta di due tipi distinti di barbiturici, cioè nove grammi di secobarbital (sedativo e ipnotico) o 10 grammi liquidi di pentobarbital (ipnotico che induce al coma), da assumere a stomaco vuoto un’ora dopo aver preso un antiemetico, cioè qualcosa che non faccia vomitare.

Tutto questo però non avverrà sabato. Sul sito della sua fondazione, da dove Brittany è impegnata a promuovere la sua campagna in favore del DWDA, la ventinovenne ha annunciato di non volere rendere effettiva la prescrizione.

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