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Ci si imbroglia sempre sul più bello

E c’era da aspettarselo.La cattedrale nel deserto, eretta con clamore, annoverata da tutti fra i propri meriti e gli inevitabili demeriti dell’avversario, è finalmente operativa, ma irraggiungibile. Se non da chi sa già dov’è.

Girano numeri, bei numeri, su quanti passeggeri sono transitati, ma i numeri sono figli del marketing e per vendere si sa, si fanno tanti giri di parole. La sostanza viene dopo. E infatti la sostanza di questa storia è che ancora la perfezione non è raggiunta, nonostante i proclami di tutti. La sostanza dice che l’aereoporto di Comiso si raggiunge male, perché ci sono le stesse indicazioni di quando era ancora una base militare; la sostanza dice che dall’aereoporto le infrastrutture sono le stesse di quando l’aereoporto era ancora non operativo e sotto cantiere; la sostanza dice che ancora non si sono messi d’accordo per sistemare i servizi di trasporto all’esterno, ossia taxi, mezzi pubblici, veicoli di servizio usufruibili dai passeggeri in entrata e in uscita.

Come al solito in questo paese, le cose si fanno a metà, senza pensare che la completezza di una struttura non si esauirisce solo all’interno di essa, ma si espande anche all’esterno, creando una serie di reti commerciali che rendono più accattivante qualcosa che altrimenti rimane italianamente a metà. Adesso, per esempio, è venuta fuori la storia della scarsa efficienza dei mezzi pubblici. Non che da quelle parti si sia mai brillato per servizio pubblico, ma ora più che mai si evince che non c’è una specificità nella scelta di chi deve fare il suo lavoro. Devono ancora capire di chi sia la competenza territoriale e quindi devono ancora capire chi può dare le licenze a taxi e simili. E siccome la pochezza delle istituzioni è dilagante, è chiaro che ciò che viene combattuto – il lavoro nero – emerge in tutta la sua impunità con tassisti abusivi che tolgono il lavoro a chi ne ha diritto, facendo risalire al primo posto le priorità per risolvere la questione. Solo che nessuno ci aveva pensato prima. Per cui invece di pensarci si pensa litigare e discutere su ciò che non è stato fatto, anziché su ciò che c’è da fare.

Per intendersi, da sinistra dicono che stanno verificando, da destra dicono che non è stato verificato niente.

Nella massa delle parole, la cosa che incuriosisce di più è effettivamebnte ciò che c’è fuori quest’aereoporto: dicono che ci si arrivi male via terra; dicono che una volta atterrati è un problema venirne via.

Siamo a metà pista per il decollo, ma doveva esser pronta prima.

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