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L’apprendista esperto e il lavoro gratis

La schizofrenia dei tempi sta dilagando, fra chi ti chiede di essere allo stesso tempo una cosa e il contrario di essa, e chi ti chiama a raccolta con la speranza di perderti. Il mondo del lavoro sta diventando un business, perché non è più moda avere bisogno di lavorare, ma aver bisogno di far lavorare meno, mantenendo uguale il servizio.

Non ci sono soldi, è vero, ma con essi è praticamente scomparsa la dignità, sia di chi cerca, sia di chi offre. Non c’è limite al ridicolo di chi fa offerte e non c’è limite alla disperazione di chi si vede offrire anidride carbonica in cambio di puro ossigeno. Ossigeno che evapora dai polmoni di chi vuole lavorare, anidride che sprigiona il futuro datore di lavoro, pronto a prenderti, ma meno propenso a darti.

CERCASI APPRENDISTA CON ESPERIENZA
Sembra una battuta degli sketch di Maurizio Battista. In realtà è un annuncio affisso su una vetrina di un parrucchiere a San Miniato (PI). È quello in foto, c’è anche il numero di telefono. Io un’idea di cosa dirgli al telefono ce l’avrei. Vogliono uno o una che sia in età di apprendistato, ma abbia esperienza. L’età di apprendistato va dai 15 ai 29 anni. Fino a 18 è considerato un apprendistato formativo, poi diviene una sorta di vero e proprio lavoro, ma pagato due livelli sotto la stessa mansione. L’apprendistato, a regola, dovrebbe servire per imparare la professione, dunque la logica vuole che l’apprendista sia al livello zero di conoscenze e abilità, ma che frequentando il titolare assuma tutte quelle nozioni che gli possono servire per uscire dall’apprendistato, essere assunto, o comunque essere in grado di svolgere professionalmente il lavoro per il quale ha fatto da apprendista. Ma se un apprendista ha esperienza, allora non è più apprendista, dovrebbe anzi essere in grado di lavorare autonomamente. Certo, sotto i trenta rimane in età da apprendistato, ma avendolo terminato, ha le basi per cavarsela da solo.

L’‘apprendista con esperienza’ serve solo a celare le velleità del datore di lavoro che si può permettere un con esperienza pagandolo a prezzo di apprendista. Lo scudo magnifico dietro cui si nascondono queste vigliaccate e chi le fa o le permette, è la totale assenza di pudore, la totale sfacciataggine di chi sfrutta il lavoro tramite le leggi di questo paese. Perché, diciamolo, l’apprendistato è l’ennesima condizione alla quale costringe a stare un sistema che non prevede più una continuità lavorativa. La favola del ‘promuovi te stesso’ è annidata anche qui, nelle pieghe di questa piaga maledetta che vuole che ognuno sia il proprio marchio, e per coloro che non ce la fanno, la spiaggia dell’‘apprendistato con esperienza’ è la riva dove arenarsi dopo tanto naufragare.

È UN BEL PROGETTO, MA È GRATIS
Tutto gratis. Ovviamente. Perché non ci sono i fondi, perché sono a cadenza irregolare, perché non c’è più nessuno che mette un soldo per finanziare qualcosa di valido. Non ricavandoci niente, allora è meglio far morire tutto. Così il colloquio con il caporedattore di un progetto editoriale si trasforma nella consapevolezza che il lavoro è diventato ormai un hobby, né più, né meno. Collabori, ti inventi delle belle cose, dai la tua disponibilità al progetto, ma tutto è rigorosamente gratis. Fatto per la gloria e per il curriculum. Mai per il portafogli. Cosa di valore la gloria, per carità. Ma non si vive di sola gloria, e scusate la venialità, con la gloria non ci mangio. Così la telefonata finisce in un sommesso ‘arrivederci’o ‘teniamoci aggiornati’, quando sai benissimo che un altro hobby non te lo puoi permettere. Serve una progettualità, servono dei riscontri. Non basta più il ‘bravo, bel lavoro’. Serve qualcosa in busta paga. Provate voi a lavorare gratis.

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