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Tre mesi di marijuana libera in Colorado

In realtà sono quattro, ma ci sono i dati fino alla fine di marzo, e dicono che la marijuana libera nello Stato del Centenario non ha fatto quei danni che molti detrattori si aspettavano (e forse si auguravano).

Un giro d’affari di 19 milioni di dollari in marzo (13,8 milioni di euro) e 14 in febbraio (10,1 milioni di euro); 7,3 milioni di dollari di tasse versate nelle casse statali (5,3 milioni di euro), senza contare quelle derivanti dalla vendita della marijuana a scopo medico, che altrimenti farebbero lievitare l’erario a 12,6 milioni di dollari (9,1 milioni di euro). Precisando che la marijuana non viene venduta/comprata SOLO per fumarla e che si è creato tutto un commercio basato sulla sostanza come ingrediente, e che quindi è utilizzata anche a scopo alimentare, i numeri dimostrano che in questi primi tre mesi gli abitanti del Colorado non l’hanno comprata solo perché è stata legalizzata, approfittando dell’ondata di novità, ma anche perché effettivamente il consumo di marijuana era già largo nello Stato (ma va…?).
All’aumento dei numeri relativi al beneficio economico corrisponde la diminuizione di altri numeri, relativi agli atti criminosi: -14,6% di violenze contro la proprietà (furti e simili); -2,4% di violenze contro la persona

“Aspettiamoci più crimine, più ragazzini che fumeranno marijuana in vendita ovunque”, affermava lo Sceriffo Weaver, della contea di Douglas, mezz’ora a sud di Denver.
“Il Colorado è noto per molte cose; la marijuana non deve essere una di queste” auspicava il Governatore del Colorado Hickenlooper.
Appunto.

La fila fuori da un negozio a Denver.
La fila fuori da un negozio a Denver.

Dal primo dell’anno la marijuana ha portato in Colorado nuovi lavori collegati alla coltivazione, al suo utilizzo culinario, alla sua pubblicizzazione su siti dedicati, creando un circolo di notizie e informazioni su dove trovarla, come utilizzarla, quali sono i rischi di un utilizzo eccessivo.
La legge sulla legalizzazione della marijuana in Colorado prevede che solo i residenti dello Stato possano comprarne non più di una dose da 1 oncia, cioè 28 grammi, mentre chi non vive in Colorado può comprarne un quarto (7 grammi). È illegale fumarla nei luoghi pubblici, ma solo in proprietà private, quindi solo a casa, visto che molti hotel sono smoking free e non ci sono locali che ne permettono il consumo come ad Amstedam, per esempio. I minori di 21 anni non possono né comprarla, né tanto meno consumarla.

E per trovarla?
All’inizio dell’anno erano 136 le licenze rilasciate dalla Stato per la vendita e un quarto di esse era nella sola Denver, mentre il resto è sparpagliato per le cittadine limitrofe, che comunque possono scegliere irreversibilmente di non concedere licenze. Fra questi punti vendita, come si diceva, non ci sono locali pubblici sulla scia del modello olandese. Ci sono delle agenzie di viaggio che però organizzano pacchetti apposta per poter andare a fumare: in sostanza pare che sia possibile noleggiare delle auto con conducente, di solito limousine o grossi SUV, e lì dentro farsi una canna in tranquillità, senza nemmeno il pensiero di intossicare l’autista, visto che queste auto sono addirittura provviste di un impianto che mantiene la cabina di guida isolata dal retro.
Infine, è assolutamente vietato esportare dal Colorado la marijuana: fino a mille dollari di ammenda più un anno di prigione. Fuori dai confini vigono pur sempre le leggi federali.

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