Perché esiste questo blog

Anche questo blog si incanala in quel flusso di circa 150 milioni di simili (migliori e peggiori del mio) che sono in rete.

E quindi? Perché metterne un altro, perché stillare un’altra goccia nel mare planetario del blogging?

Semplice. Per me stesso. Me la canto e me la suono. È una sfida tra me  e il mio alter ego. C’è chi gioca alla Paystation, chi cucina, chi prende la mountain bike. Io navigo su internet alla ricerca di notizie – preferibilmente in inglese sugli USA – e le riporto sul mio blog.

Io leggo un articolo, lo traduco, le elaboro e lo riscrivo a modo mio. La sfida sta nel ricercare ulteriori fonti, tentare di scrivere in maniera comprensiva, senza errori di ortografia e/o sintassi.

Ars gratia artis, The art for Art’s sake, l’arte per amore dell’arte, fare blogging per il gusto di farlo.

Detto ciò, ecco perché lo tengo nascosto.

Per quanto riguarda la struttura, è semplice: ogni articolo ha dei link, giusto per far vedere che non mi baso sull’aria. Meglio se prima di aprire i link leggete tutto il pezzo: lo comprendete meglio. Poi aprite i link (la maggior parte rimanda a pagine scritte in inglese, ma tranquilli, le ho già tradotte io), date un’occhiata, se volete, leggete in inglese (fatti vostri), poi tornate al blog.

Infine, se volete leggere di calcio cliccate su CALCIODROMO; le impressioni di viaggio sono su VIAGGIODROMO; i miei pensieri li trovate su IDEODROMO; in STATES trovate quanto ha a che fare con quel subcontinente americano che mi piace tanto raccontare a modo mio.

 

 

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