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Questa cosa della crisi è davvero strana

Quello in foto è un parcheggio di un supermercato. La foto è stata scattata alle 11.20 di un sabato mattina dello scorso dicembre, l’ottavo giorno dalla riapertura del punto vendita, visto che è stato chiuso per circa tre settimane per via di alcuni lavori per rinnovare i locali.
Fatto sta che quel sabato mi sono affacciato dalla finestra di casa mia e ho visto il parcheggio pieno. Ora, la zona è residenziale, sì, ma la gente ha abitudine e spazio per parcheggiare le macchine davanti casa, quindi, se il parcheggio è pieno, è perché è pieno di clienti: del supermercato in prevalenza, ma anche del tabaccaio sulla rotonda (dove le persone parcheggiano le auto come se niente fosse), della nuova farmacia, della mesticheria, del bar e di altre attività commerciali che non tendono a chiudere nel breve termine.

Guardando questa scena, con le persone che entravano e uscivano di continuo dai negozi e che caricavano le auto della spesa del sabato, mi è venuto da pensare ancora una volta alla “crisi”.
Ci stanno dicendo che siamo in ripresa, che il lavoro sta aumentando e la disoccupazione diminuendo (al netto delle tipologie di contrattuali), e tuttavia la gente ancora si lamenta: i commercianti non hanno remore a proporre prezzi impressionanti, i piccoli negozi si barricano dietro le tasse e intanto la gente continua a entrare e uscire dai negozi, a comprare cose.
L’ultimo Natale non ho visto particolari problemi nei negozi di elettronica ed elettrodomestici. La gente ha comprato. Non mi baso su dati statistici, ma da come le persone uscivano dai negozi non sono portato a pensare che abbiano lesinato sugli acquisti ma mettere sotto l’albero.

Quello che la gente fa è lamentarsi. Nonostante tutto quanto descritto brevemente nelle righe precedenti. E trincerarsi: chi non abbassa i prezzi sta dietro la pressione fiscale; chi non è disposto a comprare sta dietro alla cortina fatta delle proprie esigue entrate.

Poi ho pensato a quante grosse macchine ci sono in giro e alle immatricolazioni delle auto del solo dicembre 2015.
Mi sono appuntato questi dati, tutti in percentuale, tutti con il segno positivo rispetto al dicembre di un anno prima:
Fiat +32.80 di auto immatricolate (in giro è pieno di Panda)
Audi +17.15
Mercedes +16.84
BMW +5.95
Mini +31.08
Land Rover +39.73
Jaguar +13.40
Maserati +28.26
Ferrari +166.67 (cinque in più del dicembre 2014, adesso ce ne sono 8)
Lamborghini +200 (due in più del dicembre 2014, adesso ce ne sono 3)
Aston Martin +300 (tre in più del dicembre 2014, adesso ce ne sono 4).

Tralasciando le ultime tre marche, i numeri dicono che le concessionarie hanno fatto più contratti, e per fare più contratti significa che qualcuno ci è entrato e ha firmato la propria disponibilità a comprare un’automobile. E per comprare un’automobile – nuova, intendiamoci – servono non meno di 7000 euro, a cocchio e croce.

Ora, io continuo a fare l’uomo della strada, a guardare le cose. Vorrei chiedere a quelli che dicono che c’è la crisi che dati hanno, quali elementi li porta, mentre lo dicono al loro nuovo cellulare costosissimo, ad ammettere che stiamo male.

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