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Subdolamente

Siamo passati da esserre ostaggi di governi che facevano di tutto per arraffafre soldi da ogni parte ove si potesse farlo, a un governo tripolare, composto da una parte di “minoranza risicata” che aspetta il da farsi nel silenzio mediatico più assoluto (ne parla no solo i loro giornali), una parte che “è arrivata prima, ma nonm ha vinto”, che è lì che non sa a quale parete battere il capo, perché se lo batti a destra ti giochi la tua storia politica, annullandola di fatto, e se lo batti dalle altre parti… anzi, non te lo fanno battere perché il terzo polo, quello venuto fuori a queste elezioni, si è dimostrato chiuso alle proposte, tacciate già come corrotte e come “vecchi giochini”, ma aperto ad altri “giochini”, come un governassimo, una großekoalition de noantri che porti i due maggiori partiti politici del paese allo sfacscio, per la gioia di chi lo propone. Se Grillo non voleva fare il politico, ebbene pare che che abbia sbagliato strada, perché proprio questa è politica, ovvero la parte marcia, quella dei “giochini”, delle strategia sottobanco che ti permettono di governare con i cari vecchi colpi alla botte e al cerchio. Grillo lo sta facendo. Sta ragionando da politico, percorrendo quella strada ormai intrapresa già da prima la campagna elettorale con la quale vuole azzerare la politica per farla fare a chiunque, promettendo cose condivisibili solo a patto che le facciano altri. Non mi torna.
Non mi torna – non mi è mai tornato – il tono con cui vengono fatte queste non-proposte, questa fuoriuscita magmatica di proteste contro tutto e tutti per poi defilarsi da una possibilità di governo con il partito di (scarsa) maggioranza solo per il fatto che “il mercato delle vacche è finito”. È chiaro che non si torna indietro, che il vento è cambiato e che in pratica la stagione degli accordi per mangiare gratis è finita. Ne potrebbe iniziare un’altra più interessante, se solo ci dicessero che non siamo più ostaggi di chi non vuole o non sa governare forse saremmo più tranquilli e potremmo guardare a un governo interessante che metta sul tavolo idee interessanti (come molte del MoVimento si sono dimostrate di essere) oppure soluzioni importanti senza però dare tornare indietro, contro quelle pratiche di cui l’Italia è stanca.
Non sono per il “governissimo”: nuocerebbe al partito per cui ho votato e per cui vorrei votare ancora (se ci fossero le persone giuste) e poi consegnerebbe i futuri parlamenti nelle mani di Grillo, e la cosa non mi va. Preferisco che la politica sia fatta da chi la sa fare, perché onesta, pulita e responsabile.

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