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Il primo tour calcistico americano del Liverpool, nel ’46

8by8 ci racconta che i moderni tour delle squadre europee in America hanno un’origine ben precisa, e poco commerciale.

Ogni estate i club europei vanno a giocare le amichevoli negli States in cerca di lauti profitti, ma nel 1946 il Liverpool andò negli USA per tappare gli stomaci dei giocatori.

Nel ’46, il Liverpool andò negli States per i “frappé al malto e il gelato” e anche per giocare un po’ di partite, in quello che è stato il primo tour americano di una squadra europea.
La spedizione fu ideata dall’allora presidente William H. McConnell, che era proprietario anche di una ditta di catering. McConnell aveva visitato nel 1945 gli Stati Uniti per conto del Ministero dell’Alimentazione britannico e notò che l’industria alimentare americana non era stata intaccata dalla Seconda Guerra Mondiale. Per trarre vantaggio dall’abbondanza americana e avere la meglio sull’impoverita situazione inglese, McConnell propose il giro negli States nell’estate che precedeva la prima stagione di Premier dopo il secondo conflitto bellico, nel ’46
Il regime dietetico americano era in netto contrasto con quello austero e razionato dell’Inghilterra. Dopo la guerra, beni come il caffè e la carne conservata cominciarono a scarseggiare quando il governo inglese dovette non solo nutrire la propria popolazione, ma anche quelle dei territori occupati all’estero. Il governo inglese fu costretto anche a razionare il pane nel 1946, cosa che non aveva fatto totalmente durante la guerra.

Dopo quasi una settimana in mare a bordo del transatlantico Queen Mary, i ventidue membri del Liverpool attraccarono a New York il 10 maggio del ’46. Dopo l’arrivo, l’allenatore George Kay era sulla banchina, circondato dai delegati dell’American Soccer League (ASL), e cominciò allegro a fare l’appello dei giocatori man mano che scendevano dalla nave. I fotografi si erano assiepati sulla riva mentre Kay si compiaceva davanti alla folla brandendo la medaglia per la FA Cup vinta nel ’23 con il West Ham.

Il tour di dieci partite del Liverpool si guadagnò l’attenzione della stampa americana e inglese. Il Brooklyn Eagle, il NY Times e il Liverpool Echo documentarono ogni dettaglio dell’estate dei Reds. Kay stesso teneva informati i tifosi mandando delle lettere all’Echo scritte durante il tour.
L’approvazione dei media aumentò quando il Liverpool batté 3-1 una selezione di giocatori dell’ASL al Triborough Stadium di Randall’s Island. Alla partita c’erano circa 20mila spettatori, quasi 5mila in più di quelli che i Dodgers fecero all’Ebbets Field lo stesso giorno. Branch Rickey, proprietario dei Dodgers, prese nota, e nel ’48 fu determinante per organizzare la prima partita in America fra due squadre internazionali.

Dopo tre vittorie consecutive sulle squadre americane, Kay si scatenò: “La magnifica accoglienza è l’unica che ci ha veramente battuti” “Siamo serviti e riveriti come non si potrebbe desiderare altrimenti… e naturalmente questo è un vantaggio.”
Ma mentre i giocatori del Liverpool si rimpinzavano, i New England All-stars, una delle migliori selezioni statunitensi, li stavano studiando. Negli All-Stars giocavano molti ragazzi del Ponta Delgada, la squadra di Fall River, Mass., campione agli US Open Cup del ’47, vera e propria culla del calcio USA.
L’incontro, posticipato di due giorni per le forti piogge, cominciò sotto i riflettori davanti a 7mila spettatori. All’inizio, il New England fu schiacciato, ma resistette alle offensive degli ospiti e durante la partita cominciò a prendere coraggio, pressando i Reds. Joe Chapiga, attaccante della squadra di casa, riuscì anche ad arrivare al tiro.
Secondo il Boston Globe, il Liverpool trovò il vantaggio al 44′ con Jack Balmer, che “ha irriso la difesa del New England e con una spinta alla dinamite ha aperto le marcature.” Nel secondo tempo, i Reds hanno martellato pesantemente la difesa americana e la star del Liverpool Robert Priday ha portato gli ospiti sul 3-0 in pochi minuti. Affatto scoraggiati e convinti di poter competere, gli All-Star hanno pressato la difesa del Liverpool e ancora con Chapiga, che ha dimostrato il proprio valore, hanno messo a segno quello che il Globe ha definito un gol “elettrificante”, alle spalle del portiere Cyril Sidlow.
Poi gli All-Stars hanno costantemente pressato i Reds e si sono visti annullare un gol per fallo di mano. Tuttavia, Ed Souza, che avrebbe poi battuto l’Inghilterra ai mondiali del ’50, segnò il 2-3 pochi minuti dopo, mandando in visibilio la folla.
Il Liverpool ha però resistito alla carica yankee lasciando il Massachussets con il punteggio di 3-2. Dopo la partita, Kay si è lamentato dell’esultanza prolungata del New England dopo i gol, tirando fuori i luoghi comuni americani: “Chapiga e Souza si sono abbracciati a centrocampo, e ci mancava solo il banjo per farlo diventare uno spettacolo da montanari. Ballavano dalla gioia anche gli altri giocatori.” Così come il calcio ha una lunga storia, così anche gli inglesi sono da sempre boriosi nei confronti dell’interpretazione americana del gioco.
Nonostante l’irritazione di Kay, il Liverpool vinse tutte e dieci le partite americane con una differenza reti di almeno 60 gol, godendo ampiamente anche della cucina americana. Il tour di sei settimane ebbe talmente successo che ogni giocatore guadagnò sette sterline a partita. Di ritorno in Inghilterra, lo sforzo americano in precampionato aiutò il Liverpool in una delle stagioni più lunghe della sua storia, culminata con la vittoria della quinta Premier, nel ’47.

Visto che il Liverpool sta partecipando alla Guinness International Champions Cup, è importante riconoscere il significato del tour del ’46 nei confronti di quelli moderni. Sebbene la squadra inglese non intendesse far partire una moda, il successo economico del tour incoraggiò i finanziatori di entrambe le coste dell’Atlantico a programmare di continuo giri promozionali durante la seconda metà del XX secolo, aumentando la cultura calcistica negli USA e permettendo ai fan di assistere dal vivo alle partite delle loro squadre preferite. Queste iniziative possono essere viste come una sorta di incontro fra all-star di tutto il mondo: i migliori giocatori vanno in campo per l’intrattenimento del pubblico.
Quindi, mentre vi godete l’abbondanza di calcio disponibile quest’estate negli States, ricordatevi di guardare le partite come fece il Liverpool: a stomaco pieno.

traduzione libera da 2014©8by8

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