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‘Walls and bridges’, il calcio, John Lennon

Ho ereditato una trentina di vinili da mio padre. Ha svuotato la sua stanza e così gli ho intimato di non buttare via tutti gli lp che possedeva e di farmeli avere, che poi ci avrei pensato io a rimetterli a nuovo e a dargli nuova vita. È roba degli anni Settanta, di quando mio papà era adolescente: molto Lucio Battisti, gli Osanna, un live di Mina del ’78. E due di John Lennon da solista: ‘Mind games’ del ’73 e ‘Walls and bridges’ dell’anno successivo.

Di questo ultimo lp ho guardato la copertina: è un disegno di Lennon fatto nel ’52, a 11 ani, di due giocatori di calcio con la maglia bianconera, uno preso di fronte e l’altro di spalle con il 9; quello di fronte è marcato da un altro giocatore, un avversario con la maglia rossa e le maniche bianche; a sinistra un portiere in blu disteso in tuffo per cercare di prendere il pallone e in altro l’autografo di John undicenne, “John Lennon June 1952 age 11”, appunto.
Ovviamente ho cercato su internet e ho trovato una bella storia.

Jorge Robledo Oliver è nato a Iquique, una cittadina nel nord del Cile in riva al Pacifico, da padre cileno e madre inglese, il 14 aprile del ’26. Nel ’32 arriva nello Yorkshire e dopo aver fatto il minatore di carbone mentre giocava nell’Huddersfield Town, viene acquistato dal Newcastle, che si fa carico anche del fratello Ted, di quattro anni più giovane e praticamente compreso nel cartellino di Jorge, che nel frattempo tutti chiamano George.
Nei Magpies ci arriva nel ’49 e ci sta fino al ’53. In quattro anni e mezzo gioca da attaccante 146 partite segnando 82 gol, che calcolatrice alla mano significa segnare una rete una partita sì e una no.
Con il Newcastle Robledo vince due FA Cup: nel ’51 è fra i titolari che battono 2-0 il Blackpool; nel ’52, dopo aver vinto la classifica dei cannonieri segnando 33 gol in First Division diventa il primo sudamericano a segnare in una finale di Coppa d’Inghilterra, all’84’ della partita contro l’Arsenal, che i bianconeri vinceranno proprio grazie al gol del cileno.
È il 3 maggio del 1952 e John Lennon ha undici anni.

BBC Mundo dice che a tirare di nuovo fuori la storia della copertina di ‘Walls and bridges’ è Néstor Flores, scrittore cileno che vedendo il disegno di Lennon si è chiesto dove avesse già visto quella scena: era Robledo che riceveva palla da Milburn per poi metterla nella rete dei Gunners.
Ma il disegno è del tutto casuale, perché non è che i Beatles avessero tante affinità con il calcio, a parte l’aver messo Albert Stubbins dietro la Dietrich sulla copertina di ‘Sgt. Pepper’s Lonely Heart Club Band’ e far apparire una sciarpa con i colori del Liverpool in ‘Help!’, il film documentario girato nel ’65.
O forse il disegno non è poi così tanto casuale, visto che a 11 anni Lennon abitava al 9 di Newcastle Road a Liverpool e che in futuro il 9 si sarebbe rivelato compagno presente della produzione musicale di John: 9 il giorno della sua nascita; 9 (febbraio 1960) il primo concerto dei Fab4 al Cavern; 9 un altro sacco di cose che suggestionano la connessione fra il numero e Lennon.
‘Walls and bridges’ è il nono album da solista di John Lennon.

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