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::Cosa mastichiamo quando mastichiamo le gomme

Forse il Signor William Semple, dentista di Mount Vernon, Ohio, US, non immaginava che il suo brevetto del 28 dicembre 1869 sarebbe diventato oggetto di un blog sperduto nella rete. Eppure, masticando un confetto verde di una nota marca di confetti verdi, mi è venuto in mente di guardare gli ingredienti sulla confezione e andare a cercare su Wikipedia le proprietà di almeno cinque delle sostanze che avevo fra i denti.
È chiaro che il Dottor Semple partì con l’idea di escogitare qualcosa che desse continuità all’azione del dentifricio (“… it will subserve the purpose of a dentifrice.”, recita il brevetto n° 98304) affermando di poter fare ciò combinando alcune delle sostanze usate per le paste dentali con della gomma naturale, derivante principalmente dal caucciù.
Da qui, l’evoluzione del chewing-gum ha raggiunto livelli sociali invidiabili, se è vero che l’azione ripetuta della mascella scaccia lo stress, o che l’abilità di fare palloni con la bocca è ormai riconosciuta come attrattiva speciale. Se in Italia è poi leggendariamente noto che la gomma americana è stata importata nell’immediato dopo-guerra dai soldati che la regalavano ai bambini, è un po’ meno risaputo il perché di alcuni effetti provocati al corpo umano da queste sostanze.
Sia chiaro: nessuno mai è morto per aver masticato gomme o per averle ingerite. Però la curiosità del sottoscritto lo ha portato a capire il perché della freschezza provata nella masticazione o della secchezza delle fauci provocata dopo un prolungata masticazione.
Nei confetti verdi in discussione, per esempio, sono presenti cinque diversi tipi di edulcorante: sorbitolo, isomalto, mannitolo, maltitolo e xilitolo (andateveli a cercare su Wiki e se siete patiti di chimica divertitevi). L’ultimo citato è quello che conferisce la tipica freschezza alle caramelle. Pensate a quelle caramelle (a me vengono in mente le Fisherman’s) dal gusto forte con eucaliptolo e xilitolo, ed ecco spiegato quel particolare gusto fresco di cui si vantano le pubblicità. Inoltre, pare che lo xilitolo rimineralizzi i denti e dia ragione a quel commercial buffissimo dove un giovane finlandese viene abbattuto come un orso.
Gli altri quattro elementi sono tutti dolcificanti ritrovabili in natura, ma facilmente sintetizzabili in laboratorio; tutti limitano o scoraggiano l’azione metabolizzante dei batteri della carie. Ecco spiegato il perché della dicitura ‘senza zucchero’ sulle confezioni: di zucchero ce n’è abbastanza (sono tutti zuccheri), ma sembra che i tipi usati per produrre le gomme americane non causino la carie come il saccarosio, comunemente conosciuto come zucchero.
È chiaro che non si stanno tessendo le lodi del chewing-gum come elemento rivoluzionario dell’igiene del cavo orale (anche perché l’eccesso provoca problemi gastrointestinali correlati a flatulenze e diarrea), ma il fatto di mettersi in bocca qualcosa di cui non si sa la provenienza, stamattina mi ha fatto scrivere questo post.

 

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