Categories
States

Mezzanotte di football

Di solito le cose incomprensibili sono ritenute strane (o viceversa), ci si allontana da esse o le si evita. A volte siamo attratti da quell’incomprensibile stranezza e restiamo lì a guardarla, almeno per cercare di capire di che si tratta, se ci sono dei margini per decifrarla.

Il football americano lo è per me. Sono su Italia2 e stanno dando New Orleans-Seattle, che per la logica sportiva USA si gioca sul campo di Seattle, poiché il dovere di ospitalità impone di mettere gli ospiti come prima nominata. Lo stadio di Seattle è pieno di gente che, sotto l’acqua e il vento, si entusiasma di cose che io non riesco a capire.

Non riesco a capire perché si entusiasmano di uno sport il cui oggetto principale – la palla ovale – non si vede. Nel tennis i punti si fanno seconda di dove cade la palla; nel volley seguiamo la palla; nel basket, nella pallamano, nella pallanuoto, in qualsiasi gioco con la palla vediamo l’oggetto principe dello sport e lo possiamo seguire. Certo nel golf no. Ma p al solita cara regola che conferma l’eccezione (e ho tralasciato il mio amatissimo calcio).

Ma nel football, nella NFL, io non riesco a seguire il gioco. Primo perché non lo capisco, secondo perché non ne vedo la logica. O non la so interpretare. Da quel poco che ho intuito, ci si deve avvicinare iarda dopo iarda alla meta, che loro chiamano touch down; nell’avvicinarsi nascono delle zuffe esagerate, date sostanzialmente da due fattori: la grossezza e grandezza dei giocatori (ragazzoni dal peso a tre cifre e dall’altezza vicina ai due metri) e il fatto che questi si possono fermare con tutte le parti del corpo. A questo proposito si vedo degli scontri dove una persona non idonea accuserebbe fratture multiple e contusioni su almeno il 50% del corpo. Insomma questi devo arrivare in fondo e bloccare la palla nella zona di touch down, e quindi è punto. Il che incrementa il tabellino di diversi punti.

Poi c’è tutto il contorno: le ragazze pon pon che ballano per tutta la partita. Quattro gruppi a ogni angolo del campo, così si muovono per tutta la durata della partita. Non capisco per chi, se la gente guarda quello che succede sull’erba.

Per poi parlare della terminologia, del codice e del gergo che inevitabilmente devono essere usati e che qualcuno capisce, altrimenti non me lo verrebbe a spiegare in  telecronaca.

È un mondo a sé, difficile da  capire, che paradossalmente forse non è seguito né capito dalla maggior parte dei tifosi che vanno allo stadio a vedere la propria squadra. Probabile banalità questa, che tuttavia rispecchia quello che succede in Italia con il calcio: su “sessanta milioni di allenatori” chissà quanti ne capiscono veramente.

E comunque, al momento, Seattle guida 16-0 su New Orleans. Dopo quali sviluppi, non saprei.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.