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Si capisce che è Ozpetek…

… perché c’è sempre l’inquadratura che gira intorno alla tavolata dove tutti stanno mangiando (a cena o pranzo poco importa). E si capisce che è Ozpetek perché ci sono i gay, di solito, anzi, sempre uomini, quasi mai effeminati e sempre coscenziosi della loro “strana” situazione.
Ma è l’aggettivo “strana” che non mi convince, perché indica qualcosa al di fuori del normale (strano, agg.: insolito, singolare, che lascia perplessi e stupiti), qualcosa su cui parlare in termini non consoni alla quotidianità delle cose. E per me chi è omosessuale non è strano.
In una società come la nostra la condizione di omosessuale è ancora vista come qualcosa di particolarmente rilevante dal punto di vista sociale, come se fosse importante ai fini dell’esistenza essere etero o gay. Come se l’interesse sessuale di uno o dell’altro fosse fondamentale per condurre una vita serena e senza preoccupazioni. Come se rivendicare il diritto di essere omo o etero contribuisse a un benessere sociale inalienabile e per questo di fondamentale importanza per vivere.
Voglio dire: è davvero necessario ribadire le proprie convinzioni sessuali? Etero o gay che siano, è davvero vitale far prevalere i propri piaceri sessuali all’interno della nostra vita quotidiana?
Le ostentazioni gay, i gay pride, le associazioni gay, questa finta esclusività basata sui gusti sessuali è secondo me non una rivendicazione del proprio satatus sociale, ma piuttosto una difesa da una società ancora radicata a delle concezioni lontane da una modernità che richiederebbe attenzione su altri problemi sociali. E invece, per colpa di un passato che ha visto sempre il culto del matrimonio e della famiglia e che tutt’ora fonda le proprie basi su una tradizionale e tranquilla condotta familiare, siamo qui a disquisire di chi ci piace e perché ci piace. Di contro, l’omosessuale si difende, rivendicando che la sua condizione sia giudicata normale, costringendosi a turarsi il naso dinnanzi a barzellette e scimmiottamenti vari, fino a subire le violenze di chi non riesce a capire la normalità di essere gay.
Nella mia concezione della vita tutto ciò è assurdo e paradossale, e mi fa rimanere male davanti al malcostume e poco buon senso che accompagna gli ignoranti dinnanzi al ‘fenomeno’ omosessuale.

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